Cari lettori e care lettrici buongiorno.
Spero che stiate bene e che i miei articoli possano risultarvi più divertenti che ridicoli.
Ad ogni modo, e ve ne sarete accorti, siamo nel bel mezzo dell’inverno e ultimamente le temperature cominciano a farsi molto rigide. Da nord a sud si alternano giornate nevose con giornate soleggiate ma molto fredde.
Ma tralasciamo il mio amore per la metereologia e il mio immedesimarmi nella figura del colonnello Giuliacci. Verrò subito al punto.
L’inverno ci obbliga, seppur contro voglia, a coprirci molto con maglioni,cappotti e cappelli. E proprio su questo punto vorrei soffermare la mia e la vostra attenzione.
Avrete sicuramente notato la differenza di “imbottitura” che utilizzano uomo e donna.
Ma vediamoli più da vicino.
UOMO
Si sveglia la mattina presto, assonnato e avvolto dal suo piumone. Il pigiama non si usa : pantaloncini corti e maglietta della salute sono l’outfit maschile notturno per antonomasia.
Si alza dal letto,indossa una felpa macchiata di sugo della pasta della sera prima e si avvia verso la cucina, per fare colazione. Consumando lentamente il croissant con sguardo catatonico e perso nel vuoto,si rende conto solo al secondo sorso di caffé di essere effettivamente sveglio.
Una bella doccia, un po’ di profumo e via verso l’armadio. Camicia,pantaloni,maglioncino. Si avvia verso la porta d’ingresso,agguanta un piumino 100 grammi ed esce. Il giubbotto lo indossa lentamente avviandosi verso l’auto.
“Dovrei chiudere la giacca?” Pensa tra sé e sé cercando di capire se la temperatura esterna sia simile quella della Svezia o quella di Caracas (gli uomini hanno un sensibilità termica di un sasso). “Ma no, tanto ora entro in auto!”.
Prima di entrare in auto si leva il piumino “perchè ingombra”,mette in moto e parte verso il posto di lavoro. La temperatura interna dell’auto è quella polare. Le stalattiti e le stalagmiti solitamente si trovano sullo specchietto retrovisore. In ogni caso il piumino “ingombra”.
Una volta giunto a destinazione il fatto di reindossare la giacca una volta uscito dall’auto risulta troppo difficile. “Tanto sono quattro passi,resto in maglione!”.
E così si appropinqua all’ingresso dell’ufficio passeggiando come se fosse sulla battigia di una spiaggia di Miami.
DONNA
Anche la donna si sveglia il mattino presto. Il letto è simile ad un negozio Caleffi. Otto piumoni, sei plaid, nove scaldaletto con temperature che si aggirano rispettivamente tra i 200 e i 400 gradi Celsius.
Si “stiracchia” come farebbe un gatto nella pubblicità di Iperceramica e si trascina fuori dal letto trascinando con se tutto il set coperte. Ovviamente ogni singola coperta la indossa a mo’ di mantello di superman.
Si reca in cucina per consumare la colazione. Non si siede per mangiare poichè il volume creato dall’involucro di piumoni non le permette di sedersi.
Doccia con scrub, creme, lozioni, olii essenziali e profumo. Si avvia verso l’armadio, o meglio, verso Zara.
“Meglio che mi vesta a cipolla” ,frase ricorrente per il gentil sesso.
Il vestirsi a cipolla per le donne equivale a sovrapporre dai 15 ai 20 strati di indumenti,proprio come farebbe un taccheggiatore seriale in un negozio di abbigliamento.
Si parte dalla magliettina in seta fino ad arrivare al “mega giubbottone canadese”. Ah, dimenticavo : la “vestizione” viene completata con sciarpone della nonna avvolto come fosse una guarnizione di una torta.
Una volta completati gli strati e avendo assunto le dimensioni dell’omino Michelin, zompettando si avvia verso l’auto.
Insinuandosi nel veicolo come si farebbe con un imballaggio di pluriball mette in moto e parte. L’unica cosa che riesce a muovere sono le punte dei piedi in quanto i movimenti sono ridotti al minimo dalla massa di piume,pile e lana in cui è avvolta.
Le donne in auto d’inverno sono tutte uguali : sembra quasi di vedere un orso al volante.
Arrivata a destinazione rotola fuori dall’auto e si avvicina all’ingresso dell’ufficio.
Entrata nel luogo di lavoro ,impiega dai 20 ai 25 minuti per levarsi di dosso ogni strato e si accomoda davanti alla sua postazione.
“Hei,ma è freschetto qui dentro!” dice con vocina fanciullesca alla collega.
“Mi rimetto la giacca!”.
Notare che se la ragazza in questione porta la taglia “s” il giubbotto è una taglia “xxl” per poter contenere ogni strato di dolce calore. Indossando solamente il giaccone,la ragazza, prende le sembianze di un bambino con addosso il soprabito di papà.
La mise invernale in ufficio dura per tutta la giornata lavorativa , il tutto accompagnato da tazzone di té caldo e abbracci affettuosi a termosifoni roventi.
La cosa,ovviamente, si replica ogni giorno. A marzo l’uomo comincia ad uscire con “giacchetta leggermente imbottita”. A luglio la donna si leva il maglione.
Spero di avervi divertito e ,se non ci fossi riuscito, me ne scuso.
Ora devo lasciarvi, mi hanno chiamato i vigili del fuoco. La mia ragazza non riesce ad uscire dall’auto. È un problema di “imbottitura”.
A presto,
P.G.